LA TORRE DI VELATE A VARESE

  • by Riccardo - Sab, 09/01/2021 - 07:51

Stralcio dell'Elaborato di Laurea di Sara LISANTI e Pietro TEDOLDI

"Aspetti statici e costruttivi di torri medievali. Un caso di studio: la torre di Velate a Varese"

Relatori Prof. Antonio CAPSONI e Dott. Ing. Riccardo ACETI – Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale – Politecnico di Milano A.A. 2016/2017

 

In questo elaborato di laurea si vogliono definire gli aspetti statici e costruttivi delle torri medievali, analizzando nel dettaglio il caso della torre di Velate, della quale si espongono i risultati di caratterizzazioni dinamiche ottenute attraverso differenti strumenti di monitoraggio ed andando a verificare e confrontare l’affidabilità e praticità degli stessi.
 
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Dagli studi effettuati nell’ultimo rilievo si denota che la torre risulta essere ancora stabile e di conseguenza, anziché ulteriori interventi di irrigidimento, si possono considerare opere di monitoraggio non eccessivamente invasive, ma che consentano di controllare l’evoluzione delle condizioni della struttura. In particolare, i risultati ottenuti ci hanno permesso di apprezzare la bontà della prova mediante velocimetro, il quale può essere considerato un ottimo strumento per mantenere monitorata la torre di Velate e, più in generale, può essere utile al fine di validare un innovativo criterio di valutazione del patrimonio esistente. Questo strumento, infatti, se opportunamente utilizzato, permette in maniera rapida, precisa e con la minima invasività di ottenere risultati affidabili e confrontabili eventualmente con i valori ottenuti in prove precedenti, in modo da poter seguire lo sviluppo delle condizioni statico/dinamiche delle strutture. Vantaggio/svantaggio di questo strumento è la sua elevata precisione, in quanto ci permette sì di ottenere valori molto precisi, ma al tempo stesso individua un rumore di fondo che, se non opportunamente filtrato, può andare ad alterare in maniera significativa i risultati finali, portando a considerazioni errate sulla situazione dell’edificio. Proprio in conseguenza di ciò, tale dispositivo è da affiancare preferibilmente ad altri come, ad esempio, l’accelerometro, in maniera tale da disporre di valori confrontabili con i risultati ottenuti col velocimetro. Altro grande vantaggio è la relativa semplicità di elaborazione dei dati; questo è dovuto al fatto che, essendo una prova realizzabile con frequenza maggiore rispetto ad altre, non necessita obbligatoriamente di metodi computazionali particolarmente complessi, che debbano tener conto di tutte le condizioni al contorno dovute alle variabili che entrano in gioco durante il normale decorso della vita utile di una struttura. Proprio per le sue caratteristiche, il velocimetro può trovare un utilizzo anche in altri campi, come l’analisi della stabilità di strutture a seguito di un sisma, consentendo di determinare in tempi ragionevoli e con la necessaria precisione se un edificio è agibile oppure no, ed intervenire di conseguenza. Altro possibile campo d’utilizzo potrebbe essere il monitoraggio delle prestazioni delle stesse nelle condizioni di esercizio, andando quindi a creare un database di misure durante l’intero ciclo di vita della struttura, con la conseguente possibilità di identificare eventuali danni improvvisi o progressivi (o l'uscita dal campo elastico delle strutture) che, non necessariamente, sono visibili ad occhio nudo.