Stralcio dell'Elaborato di Laurea di Luca GALLI e Marco TREZZI

"Soluzioni tecniche innovative per la salvaguardia ed il ripristino di velodromi esistenti. Un caso di studio: ipotesi di riqualificazione del velodromo Luigi Ganna di Varese"

Relatori Prof. Antonio CAPSONI e Dott. Ing. Riccardo ACETI – Scuola di Ingegneria Civile e Ambientale – Politecnico di Milano A.A. 2015/2016

Scopo del presente lavoro è portare all’attenzione dell’opinione pubblica le possibili ipotesi di riqualificazione che potrebbero interessare il Velodromo varesino “Luigi Ganna”, attualmente caratterizzato da stato di degrado e da tempo ormai inutilizzato, al fine di permetterne la riapertura e il riutilizzo.
Giova ricordare che la struttura del suddetto velodromo è una realtà praticamente unica nel suo genere. Essa, infatti, è inserita in un impianto sportivo (Stadio Franco Ossola di Varese) che comprende anche le discipline del calcio e dell'atletica leggera. In Italia esistono soltanto pochi impianti sportivi dove possano coesistere discipline così diverse tra loro, come il calcio, il ciclismo e l’atletica leggera. La prima parte del nostro lavoro si apre con un rapido inquadramento sullo stato dell’arte dei velodromi attualmente esistenti nel nostro Paese. Due riferimenti appaiono particolarmente significativi, l’uno al Vigorelli, pietra miliare del ciclismo su pista, l’altro al Velodromo di Montichiari, simbolo di moderna eccellenza. Un excursus teorico sui fenomeni di degrado del cemento armato, nel secondo capitolo della tesi, ci aiuterà ad illustrare meglio le dinamiche degenerative a cui sono soggette molte delle strutture esistenti, anche quelle inerenti i velodromi realizzati con struttura portante in cemento armato. Ne consegue una riflessione sull’importanza degli interventi di ripristino e manutenzione costante per la salvaguardia e l’incremento della vita utile di strutture in cemento armato. Nell'ultima parte del nostro elaborato viene presentata la proposta per la riqualificazione della pista ciclistica del “Luigi Ganna”, con l'auspicio che il nostro studio possa davvero fungere da stimolo propedeutico alla futura realizzazione degli interventi utili alla riapertura del velodromo.

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Dal lavoro di tesi è emerso che il ripristino della struttura può davvero diventare una realtà. Da parte nostra c’è stata la volontà di mettere sul tavolo delle idee, di aprire temi per un confronto e offrire spunti di riflessione per gli Enti e, più in generale, per coloro che dovranno occuparsi del tema nel concreto. Dallo studio e dalle analisi delle problematiche da noi rilevate sono risultati gli ammaloramenti che riguardano attualmente sia l’intradosso che l’estradosso della pista. Tuttavia gli interventi di ripristino sulla struttura possono essere ricondotti, alla luce di quanto emerso nel nostro elaborato, ad una soluzione tecnico-economica vantaggiosa per la realizzazione di un servizio utile per tutti i cittadini di Varese e non solo. Ad avvalorare il nostro lavoro svolto si sono aggiunti l’interesse e l’attenzione di Enti come il C.O.N.I e  la Federciclismo, oltre che di importanti ditte del settore, quali la MAPEI S.P.A., nonchè del Comune di Varese (proprietario dell'area). Diversi sono stati i sopralluoghi effettuati insieme; utilizzando un’espressione caratteristica del gergo ciclistico, ci sentiamo di dire che il nostro lavoro trova riscontro in un “gruppo compatto “ che ci sentiamo di ringraziare di cuore. Riportare ai fasti del passato il Velodromo permetterebbe altresì a tanti ragazzini di età compresa tra i sette e i dodici anni di pedalare per l’allenamento in una struttura protetta e sicura, lontani dai rischi della strada.